domenica, settembre 06, 2020

Gli Strokes, Ingrid Bergman e la nuov'anormalità


Qualche giorno fa ho visto un meraviglioso documentario su Ingrid Bergman. Si intitola Io sono Ingrid ed è costruito in parte su filmini domestici, girati dall'attrice svedese fin dagli anni '30. Nel documentario c'è tutto il mito della Bergman: Casablanca, Notorious, gli Oscar, la relazione con Rossellini, l'incontro con l'altro grande Bergman (Ingmar). Ma in quei filmini c'è dell'altro, uno strano senso di déjà vu. Mi ricordano quelli girati da mio padre in vacanza o alle feste di famiglia, tanti anni fa. Non sono la vetrina di una star di Hollywood e nemmeno quel rullo continuo di finzione – tra filtri e narcisismo – che oggi scorre sui social: mostrano lo scorcio di una vita più banale, struccata, tra risate e giochi con i figli. Mi hanno suscitato un po' di malinconia. Più o meno la stessa che si prova ascoltando The New Abnormal, l'ultimo album degli Strokes. Quelle chitarre, quel modo di costruire una canzone e di cantarci sopra, sembrano arrivare da un passato sfocato, avvolto in un'aura di normalità sempre più difficile da rintracciare nel presente o da immaginare nel futuro. In una personale lista di 50 album del 2020 (anno che suppongo finirà sui libri di storia, ma non per la musica) questo è il primo. Per il titolo che ribalta e smaschera la decantata nuova normalità, ma soprattutto per le canzoni: non può essere solo merito dell'effetto filmini-della-Bergman se ogni volta che parte un brano mi bastano pochi secondi per desiderare di riascoltarlo tutto (o quasi: Eternal Summer è davvero eterna). Almeno tre mi stanno già facendo gli occhi dolci perché li inserisca nella playlist di fine anno: The Adults Are Talking, Brooklyn Bridge To Chorus, Ode To The Mets. A giugno gli Strokes dovrebbero suonare al Primavera di Barcellona. Mancano ancora nove mesi. Sembrano tanti, ma ne sono già passati altrettanti da quando abbiamo sentito nominare Wuhan la prima volta. Tutto dipende dalla ruota del destino: uscirà la normalità o l'anormalità?