Gilles Barber - L'hospice (2002) |
I supereroi al cinema stanno vivendo una nuova età dell'oro. Partendo da quello straordinario serbatoio di creatività che furono i fumetti popolari americani della metà del Novecento, si sono ormai impossessati del reame hollywoodiano a colpi di blockbuster e di incassi worldwide da centinaia di milioni di dollari. Tutto molto bello, soprattutto quando il risultato è scoppiettante e divertente come in The Avengers.
Rimane però un dubbio: stiamo assistendo all'ennesima variazione di quella sorta di colonialismo vintage che sta intrappolando – in forme e modi diversi – quasi tutte le discipline dello spettacolo e della creatività (esempio quasi proverbiale: la musica rock)? Moderno negli effetti speciali digitali e globale nel trionfo di merchandising, il genere dei supereroi è ormai solo più una categoria blindata dove ci si limita a riciclare archetipi, idee, personaggi e canovacci narrativi del secolo scorso?
A spulciare l'anagrafe utilizzando l'elenco qui sotto, pubblicato dal sito Quartz, le coordinate temporali appaiono chiarissime. Tutti i protagonisti principali dei film che mietono i maggiori successi al botteghino sono stati creati in una fascia storica molto ristretta, più o meno identificabile con il cuore dell'American Dream: dal 1938 al 1963. Si va da nonno Superman (nato 76 anni fa) al piccolo Iron Man (51 anni).
L'odierno cinema fantastico mainstream trae quasi interamente origine dalla fantasia del New Deal e del Dopoguerra USA. Ci sono oasi più moderne (Transformers, Harry Potter, I pirati dei Caraibi), ma il continente dei supereroi appare chiuso a qualsiasi innovazione. E soprattutto, in crescente espansione rispetto a tutti gli altri (pensiamo alla rapidità con cui si chiudono e aprono nuovi cicli dedicati a Superman, Batman, l'Uomo Ragno).
Forse è questo l'aspetto meno confortante, anche solo da un punto di vista creativo: il fatto che una formula narrativa sostanzialmente impermeabile all'innovazione e all'innesto di nuovi personaggi occupi uno spazio così rilevante nell'immaginario cinematografico contemporaneo. Senza un minimo ricambio. Supereroi del XXI secolo, dove siete? Uscite da quegli smartphone e battete un colpo!
L'odierno cinema fantastico mainstream trae quasi interamente origine dalla fantasia del New Deal e del Dopoguerra USA. Ci sono oasi più moderne (Transformers, Harry Potter, I pirati dei Caraibi), ma il continente dei supereroi appare chiuso a qualsiasi innovazione. E soprattutto, in crescente espansione rispetto a tutti gli altri (pensiamo alla rapidità con cui si chiudono e aprono nuovi cicli dedicati a Superman, Batman, l'Uomo Ragno).
Forse è questo l'aspetto meno confortante, anche solo da un punto di vista creativo: il fatto che una formula narrativa sostanzialmente impermeabile all'innovazione e all'innesto di nuovi personaggi occupi uno spazio così rilevante nell'immaginario cinematografico contemporaneo. Senza un minimo ricambio. Supereroi del XXI secolo, dove siete? Uscite da quegli smartphone e battete un colpo!
Come ben sappiamo, da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Tra le responsabilità dei supereroi sembra esserci anche quella di aver soffocato – con la grandeur, il potere di brand e quegli incassi che spingono a un'infinita produzione di sequel – la nascita di qualsiasi altro discendente. Non più giovanotti, Batman, Superman e l'Uomo Ragno fanno una montagna di soldi grazie a privilegi acquisiti in buona parte nel secolo scorso. E se provi a fermarli, ti scagliano contro Hulk (classe 1962) o La Cosa (classe 1961). Insomma, sconfiggere questa casta non sarà un gioco da ragazzi.
BATMAN
Età: 75 anni (maggio 1939)
L'UOMO RAGNO
Età: 51 anni (agosto 1962)
SUPERMAN
Età: 76 anni (aprile 1938)
THE AVENGERS (come team)
Età: 50 anni (settembre 1963)
X-MEN
Età: 50 anni (settembre 1963)
IRON MAN
Età: 51 anni (marzo 1963)
LANTERNA VERDE
Età: 73 anni (luglio 1940)
THOR
Età: 51 anni (agosto 1962)
CAPTAIN AMERICA
Età: 73 anni (marzo 1941)