Nella terza e ultima puntata di questa serie dedicata alle derivazioni e mutazioni da Random Access Memories dei Daft Punk, ci concentriamo sulla seconda parte della tracklist. Entriamo dunque nella dark side of the album, la metà oscura, quella che molto spesso - per semplici ragioni di ascolto fedele/abitudinario della scaletta ufficiale di un disco - rimane un continente selvaggio e poco esplorato (nel quale a volte sono gli artisti stessi a concedersi un po' di relax e a riporre i pezzi più strani, sperimentali o semplicemente riempitivi). Basta dare un'occhiata alla classifica qui sotto (che riguarda gli ascolti di RAM, la scorsa settimana, da parte degli utenti della community Last.fm) per avere una conferma dell'acqua calda: l'album dei Daft Punk non fa eccezione, le sei canzoni che lo chiudono, Doin' It Right a parte, sono le meno ascoltate.
Eppure, e qui sta la forza contagiosa di questa strana creatura vintage, anche loro sono già tutte finite nel frullatore azionato da fan, dj e video-alchimisti sparsi. Come scoprirete qui sotto. Con una piccola immensa doppia sorpresa finale, per chi riuscirà a reggere fino al fondo (o vi salterà a piè pari).
Buoni suoni, buone visioni, buone memorie random.
Bastard Access Memories è un progetto in tre parti, dedicato a quello strano, sporco e luccicante continente formato dalle cover, dai remix, dai mash up e da altre "bastardizzazioni" dell'album Random Access Memories dei Daft Punk.
Questo è il capitolo finale.
In precedenza:
7. Touch
Se Cristo si è fermato ad Eboli, Michael Jackson non si accontenta di Get Lucky. Il suo spettro invade anche le zone più periferiche di Random Access Memories, materializzandosi in due versioni ibride di Touch. La prima è piuttosto arzigogolata: la voce del King of Pop viene roboticamente manipolata (fondendo frammenti di diversi brani) in modo che ripeta meccanicamente la frase "love is the answer". La trovate qui. La seconda è più semplice, breve, forse anche più adatta ad aprire in pace e serenità questa carrellata: è il mash up con Heal the World che potete far scorrere qui sotto.
9. Beyond
Una vera e propria calamita per mash up. C'è chi l'ha fusa (bene) con Regulate di Warren G e Nate Dogg, chi (così così) con Roadgame di Kavinsky e chi (ahi ahi) con Canned Eat di Jamiroquai. Alla fine, per il sottoscritto la versione migliore è però una cover: una di quelle - assai comuni su YouTube - in cui il moderno ed eclettico menestrello digitale si riprende mentre suona diversi strumenti, rimontando il tutto con un buon software di editing audio e video. Direttamente da Portlandia, ecco un buon risultato a tutto vocoder, chitarra acustica e microkorg.
10. Motherboard
Se Beyond era una acchiappamashup, Motherboard stuzzica la fantasia dei puri remixer. Ce ne sono davvero per tutti i gusti, ne ho ascoltati almeno una dozzina e tra i miei preferiti indicherei quelli di Rico Puestel, AMD e FarmWorker (con l'aggiunta fantasmatica e suggestiva della voce di Sebastien Tellier). E' tuttavia la scheda madre originale dei Daft Punk quella che potete ascoltare nel video qui sotto. A vincere questa volta sono le immagini: paesaggi notturni di Melbourne, montati in time-lapse. Poteva mancare questa forma di editing fotografico - gettonatissima su YouTube - nel viaggio caleidoscopico di Bastard Access Memories?*
* No, non poteva. E visto che siamo nell'era dell'abbondanza... abbondiamo! Oltre che per accompagnare Melbourne, qualcuno ha usato Motherboard anche come colonna sonora di un timelapse stradale nella Bruce Peninsula, in Canada.
11. Fragments of Time
C'è un remix di Roman Kouder che va piuttosto forte. Ci sono i mash up con i Quad City Dj's e con Kendrick Lamar. E c'è un ragazzo in barba, chitarra e occhialini alla John Lennon che ci dimostra come Fragments of Time possa finire, assieme a Battisti e Knockin' On Heaven's Door, nel nostro repertorio da falò sulla spiaggia: tre accordi e la verità. Ma in questo caso trionfa la buffitudine domestica...
12. Doin' It Right
Quasi al fotofinish, i Daft Punk ci regalano il pezzo forse meno passatista dell'intero album. Di sicuro uno di quelli che più ha stuzzicato la fantasia della crowd manipolatrice. Meritano almeno una segnalazione i remix targati Macintrash, Theatre of Delays, Mirror City, Flirtphonic e Jnathyn, nonché i mash up con Skrillex e con la vecchia Da Funk. Ma la versione prescelta, che trovate qui sotto, ha un elemento in più: è cantata in portoghese. E ben rappresenta lo spirito globale di questo progetto (senza cadere - soprattutto alle orecchie di chi, come il sottoscritto, non conosce il portoghese: negli orrori delle traduzioni multilingue di Get Lucky, su cui la settimana scorsa abbiamo lasciato calare un velo di compassione).
13. Contact
Infine, lo spazio infinito. Che può essere quello esplorato in un video mash up con immagini dell'omonimo film (Contact) del 1997. Oppure quello, ancora più mozzafiato, delle sequenze finali di 2001 Odissea nello Spazio. Ma Kubrick deve aspettare qualche riga. Il contatto finale lo assegniamo a un video, presumo di matrice thailandese, apparso giusto un paio di settimane fa. Una sarabanda berlinese che comprende time-lapse (again), vorticosi movimenti di macchina, montaggio frenetico, il Bundestag, la porta di Brandeburgo, la torre di Alexanderplatz, il Muro, due persone che camminano tenendosi per mano, ecc. ecc. Credo che il senso e il sottotitolo potrebbero essere: "ricordo visivo di una bella vacanza a Berlino". O altrimenti... video random access memories.
Extra - Giove e oltre l'infinito
Da quando ho iniziato a pubblicare questa serie, il processo di bastardizzazione di Random Access memories non si è arrestato. Anzi, ha conquistato nuovi spazi, tracciando percorsi sempre più ambiziosi e impegnativi. Sono diversi i casi in cui gli artistiweb non hanno deciso di manipolare un singolo brano, ma l'intero disco: c'è chi lo ha risuonato tutto al pianoforte, chi lo ha trasformato integralmente in 8 bit, chi lo ha rallentato, ecc. ecc. Due soli esempi, che potrebbero essere la porta d'accesso a ulteriori mondi, ulteriori viaggi. Il primo è Daftside, la versione integrale dell'album remixata e uploadata su Soundcloud da Nicholas Jaar e Dave Harrington. Cupa e d'autore, la potete ascoltare qui sotto.
La seconda coinvolge Stanley Kubrick.
I più pinkfloydiani di voi forse conosceranno la storia della sincronizzazione tra Echoes e il segmento finale di 2001 Odissea nello Spazio. Adesso non è più sola. Su YouTube è apparsa una versione ridotta del film, accompagnata dall'intero Random Access Memories (in tracklist manipolata rispetto all'originale). Non una visione perfetta, ma di certo psichedelica. Ottima metafora di chiusura per un viaggio in cui il soggetto - la matrice delle bastard access memories digitali - in fondo è come l'infinito di 2001 (e come quello che ci circonda): un universo in continua espansione, alimentato dalla replica costante e inesausta del più immenso big bang dell'umanità, quello che nasce dallo scontro tra la memoria e la fantasia.