mercoledì, giugno 12, 2013

Bastard Access Memories (2/3): le vie di Get Lucky sono infinite

(image by Saad Arto)

Che Get Lucky fosse una canzone destinata a scatenare la fantasia di alchimisti, remixer e vicini di casa, lo si era già intuito in tempi non sospetti, lo scorso aprile, quando i Daft Punk proiettarono un minuto di antipasto del brano al festival di Coachella. Due nanogiorni dopo, in rete erano già spuntati i primi frankenstein: il popolo ansioso non aveva nemmeno atteso l'arrivo della canzone intera e si era già divertito a manipolare il trailer.

Erano solo le avvisaglie dell'uragano. L'universo Get Lucky su YouTube - oggi che la canzone è stata ampiamente ascoltata, condivisa e metabolizzata - conta ormai un numero imprecisato di variazioni, sicuramente già oltre le quattro cifre. Cover, remix, mashup, virtuosismi, baggianate: l'arcobaleno è completo. Ed è talmente ricco da occupare per intero il secondo capitolo di questo piccolo viaggio nella bastardification di Random Access Memories (di cui qui potete recuperare la prima puntata).


I. La primogenita


Proviamo a immaginarlo come un viaggio in quindici tappe, che parte la sera di sabato 27 aprile. Negli studi del programma Live Lounge, sul primo canale radiofonico della BBC, i Daughter di Elena Tonra offrono una delle prime cover "vip" di Get Lucky. Una rilettura che dilata e scarnifica l'allegro inno retromaniaco dei Daft Punk, restituendo tutti i dolori del giovane indie ai tempi degli XX. 



II. Cover mutanti

A Live Lounge sono recidivi. Nemmeno un mese dopo, è il produttore Naughty Boy (talent scout di Emeli Sandé) a proporre nello studio della BBC una nuova versione, assai affascinante, del singolo dei Daft Punk. A cantarla è la vocalist Tanika. E se fate attenzione, a un certo punto il brano muta forma, assumendo testo, melodia e connotati di Diamonds di Rihanna, per poi tornare nell'alveo di Get Lucky. Un passaggio non casuale: i medley di cover fanno ormai parte della moderna grammatica musicale. Su YouTube, ne abbiamo innumerevoli esempi underground: c'è la ragazza che mescola i Daft Punk con TLC e Macklemore, il ragazzo che paciocca un po' con altri brani del duo francese (mentre l'amico suona il violoncello seduto su un'altalena) e i due italiani che osano sfidare il Dio della Musica (e il Re Elvis, che li osserva dallo scaffale dietro le spalle) mettendo assieme la contagiosa leggerezza della Get Lucky daftpunkiana con l'altrettanto contagioso senso funereo della Lucky dei Radiohead. A trionfare - perché mica la vita è un Mulino Bianco - è ovviamente il secondo.



III. Tutti pazzi per George (AKA la secondogenita)

Ma non sono solo gli studi di Live Lounge a essere presi d'assalto. A giudicare da ciò che si vede su YouTube, dj e conduttori hanno dovuto far fronte all'invasione primaverile di artisti in cerca di una notte fortunata. E' uno zibaldone dai mille colori: cantanti islandesi (Ylja), ragazze che suonano i bonghi (nella line up degli australiani San Cisco), vocalist incinte (nella reggae-band olandese Postmen). Non è lo studio di una radio bensì la redazione di un giornale (l'inglese NME), quella che accoglie il ritorno - con una cover non entusiasmante - delle brasiliane CSS (facevano l'amore e ascoltavano la morte da sopra, ricordate?). E a proposito di artisti redivivi, c'è spazio anche per i Jonas Brothers, che non si sono sciolti - come stolti credevamo - ma suonano Get Lucky a un festival di Acapulco. Il biglietto vincente della lotteria delle cover lo pesca però George Barnett: modello, cantante e batterista dei These New Puritans (maledetta l'omonimia e chi l'ha inventata...). Non ha nemmeno bisogno di recarsi in uno studio radiofonico: il 29 aprile carica online quella che a oggi è la videocover di Get Lucky più popolare su YouTube, con oltre 4 milioni di views.



IV. E' un disco molto suonato (AKA la terzogenita)

Se avete letto qualcuna delle interviste concesse dai Daft Punk per promuovere l'uscita di RAM (o se avete semplicemente ascoltato l'album), saprete che la band ha compiuto una vera e propria operazione di recupero della musica pre-elettronica e pre-digitale. KO Computer! A questo giro, i robot hanno suonato strumenti veri. Sarà forse per prendere alla lettera la filosofia del disco che una legione di utenti/musicisti ha seguito l'esempio. Su YouTube si trovano cover di Get Lucky suonate con il violino, il pianoforte (in mescolanza con un singolo di David Guetta), il sassofono tenore e quello altopercussioni assortite, senza dimenticare il violoncello del ragazzo sull'altalena. Ci sono anche versioni per corno francese e oboe (con tanto di spartito, birbantelli!), ma nel loro caso il mio orecchio perfetto sente puzza di sintetizzatore. Trattandosi di Internet, non possono mancare le millemila versioni all'ukulele e le altrettante acapella. In quanto a basso, batteria e chitarra funky, non metto nemmeno i link, non finirei più. Salendo di livello, la canzone è finita triturata anche da un'orchestrina mariachi: non un granché. Se proprio bisogna cambiare stile, molto meglio l'enfasi degli archi hollywoodiani di The Daft Knight (che risponde a una domanda che ci siamo posti tutti: "e se Get Lucky fosse stata concepita come colonna sonora del prossimo film di Batman?").  A giudicare dal voto popolare, il podio è però occupato, in ordine crescente, dal flauto-da-scuola-media (taglia extralarge) su sfondo di prodotti di igiene domestica del danese Ivan Tønder...



... dal binomio  chitarra classica/zazzera impertinente del russo Igor Presnyakov...



... e dal banjo yankee di Charles Butler: 1,6 milioni di views, una vittoria per tutti gli Appalachi.




V. Ritorno al futuro

Il premio della cover più completa/complessa è fresco fresco e va al francese PV/NOVA. Se quei pigroni dei suoi connazionali si sono fermati alla disco degli anni '70, lui ha proceduto come un'idrovora nel risucchio della tradizione musicale. Anzi, delle tradizioni musicali. Evolution of Get Lucky è un viaggio nel tempo che parte dal 1910, arriva al presente e si spinge fino oltre le colonne d'Ercole di un immaginario futuro. Con i disegnini degli occhiali come ciliegina sulla torta. 




Caricato online il 10 giugno, il brano può già contare 700mila views. Nei prossimi giorni aumenteranno parecchio, anche perché il progetto è in fieri: l'artista francese vuole realizzare un video collettivo della cover cronologica e ha invitato gli utenti di Internet a scegliere un periodo storico e ad accompagnarlo con i loro clip. Una pia illusione? Una follia? Se con questa tecnica è stato rifatto l'intero Guerre Stellari (e sta per arrivare L'impero colpisce ancora), i quattro minuti di Get Lucky non dovrebbero essere un problema. Chi volesse partecipare, qui trova tutte le istruzioni (en français).


VI. Siamo belli e la Terra sarà nostra 

La cover più inquietante è invece quella del coro dei modelli dei CFDA Awards, i premi del Council of Fashion Designers of America. Minacciosi come i bambini de Il villaggio dei dannati, solo un po' più grandicelli, meno biondi e più griffati.





VII. Just for lulz

I più raffinati di voi sapranno che su Internet esiste un nuovo sottogenere musicale che esplora con audacia le possibilità dell'interazione uomo-capra. Qui trovate un piccolo bignami. Sotto, l'inevitabile Goat Lucky



Il fronte del buffo offre anche cani vestiti da robot, un ragazzo che canta nel bosco, un uomo che fa cose orribili con i suoi bulbi oculari e l'intrigante abbinamento tra la canzone e una pubblicità di wurstel. Scivoliamo invece nel tragico con le versioni del brano in altre lingue. E sì... c'è anche quella in italiano.


VIII. Intervallo




Per chi ha bisogno di un intervallo più lungo, ci sono il loop da un'ora e quello da dieci ore.



IX. Tecnovintage

Se nel mondo reale c'è il recupero del vinile, in quello virtuale c'è la riscoperta dell'8-bit, colonna sonora dei videogiochi della nostra infanzia, quando il mondo era ancora buono, giusto e pieno di idraulici italiani coi baffi. Anche questa categoria è stata illuminata dalla stella cometa di Get Lucky e uno dei risultati migliori è il seguente (anche per il video che lo accompagna).



X. Mash up culture: l'audio

Il mash up audio - cioè l'abbinamento/sovrapposizione/intreccio - di due brani musicali diversi non sarà vintage come l'8-bit, ma poco ci manca. Sono trascorsi ormai la bellezza di dodici anni dalla  funambolica copula tra gli Strokes e Christina Aguilera (cerimoniere Freelance Hellraiser) e quasi dieci dal mash up d'autore tra Beatles e Jay-Z firmato da Danger Mouse, eppure il genere continua ad andare per la maggiore, sempre più spesso integrato al linguaggio video. Nel caso di Get Lucky tra le tante collisioni si sono registrate, in ordine sparso, quelle con i JusticeJustin TimberlakePsyMadonna (ovviamente Lucky Star), Never Gonna Give You Up ("rickrolled, with style!"), con gli stessi Daft Punk. Una delle creature più riuscite (e interessanti anche dal punto di vista concettuale, visto che crea un ponte tra la musica dance del passato e quella del presente) incrocia Get Lucky con i Bee Gees e i Justice.

State pensando "ok, ma io mica posso andare a vedere tutti questi link"? Basta chiedere: c'è anche una sorta di collage dei mash up. Ipercaotico, ça va sans dire.




XI. Mash up culture: i video

I mash up video sono un'altra faccenda: in genere la canzone rimane invariata e tutto il gioco è concentrato sulla scelta delle immagini. Con risultati a volte un po' goffi (pubblicità!), a volte incantevoli (rimanendo in tema daftpunkiano, il mielosissimo e adorabile romance innescato dall'incontro tra Instant Crush e Drive). Nella fattispecie di Get Lucky, senza toccare vette di creatività assoluta, meritano una citazione almeno gli abbinamenti con gli spezzoni dei film diretti dagli stessi Daft Punk (Interstella 5555 e Electroma: interessante notare come di quest'ultimo ne esistano due versioni, una risalente all'uscita del trailer e una con il brano intero, che sono di fatto diventate - almeno in termini di views - una sorta di doppio video ufficiale). E ovviamente, quelli di natura più o meno danzereccia, già ampiamente affrontati in passato con i brani Give Life Back To Music e Lose Yourself To Dance. A scatenarsi sulle note di Get Lucky sono i soliti fantastici ballerini neri di Soul Train, il cast della serie tv Mad Men, una Emma Watson in loop linguistico dall'ultimo film di Sofia Coppola e una Celine Dion d'annata. Come spesso accade su YouTube, però, a trionfare è il supercut, il video che mette assieme frammenti da molteplici film. Quello sotto è firmato dalla divisione dell'Huffington Post al servizio di Sua Maestà.




XII. Mash up culture: Jacko

C'è un convitato di pietra al banchetto di Random Access Memories: Michael Jackson. Il menù musicale presentato dai Daft Punk trasuda jackotudine da tutti i suoi ingredienti (e non è un caso, ricorderete, che la carrellata di Bastard Access Memories si sia aperta con il balletto degli zombie di Thriller e del loro capobranco sulle note di Give Life Back To Music). Con Get Lucky, l'attrazione gravitazionale reciproca tra Michael Jackson e le sonorità di RAM produce effetti derivativi ancora più massicci. Alcuni dei mash up audiovideo più riusciti riguardano proprio lo smooth criminal. Per esempio, questo mix con Billie Jean, culminante in un duetto tra Jacko e Pharrell Williams.




Ma c'è anche chi rifiuta l'idea del duetto, preferendo alzare artificialmente il tono dell'intera canzone*, per avvicinare il timbro vocale di Pharrell Williams a quello più falsettoso di Michael Jackson ("i risultati forse non sono spettacolari, ma il pensiero va premiato" deve aver pensato il popolo di YouTube: 1,1 milioni di views). E l'influenza del King of Pop è talmente forte che - grazie alla sua complicità - anche a Sir James Paul McCartney viene concessa una chance di diventare fortunato.

* se al posto di alzare il tono acceleri la velocità, ottieni invece il celeberrimo effetto chipmunk.


XIII. La terzultima

La teoria dell'evoluzione dei contenuti ai tempi del Web prevede una continua sovrapposizione dei cicli di riproduzione del materiale esistente. In soldoni, questo vuol dire che i remix, i mash up, le cover e le altre possibili variazioni non partono necessariamente dal contenuto originale. Su YouTube sono già disponibili numerosi remix di seconda generazione di Get Lucky: discendenti non dalla versione dei Daft Punk, ma da quelle già masticate/manipolate/condivise dagli artisti/utenti. Questo è forse l'aspetto creativamente più interessante e promettente dell'intero processo del remix: l'opera d'arte diventa davvero un giardino borgesiano, dove i suoi sentieri portano ad altri sentieri, che portano ad altri sentieri, che portano ad altri sentieri (spesso incrociati con i sentieri generati da altre opere d'arte). Guardando il giardino mezzo vuoto, è inevitabile sentire l'oppressione del caos e del riciclaggio creativo. E' una sensazione che questa stessa rassegna può contribuire ad alimentare, visto che molti dei contenuti presentati si muovono più sul terreno della parodia e dell'imitazione che non su quello della rielaborazione creativa. Se però guardiamo al giardino mezzo pieno, si intravedono le possibili vie artistiche che potrebbero aprirsi quando si inizierà a considerare i contenuti preesistenti come veri e propri mattoncini su cui costruire qualcosa di nuovo, allontanandosi sempre più dall'originale, rendendolo quasi irriconoscibile. Un processo che potrebbe avverarsi proprio grazie alla stratificazione delle rielaborazioni. E che Internet e le reti digitali, rispetto alla prima stagione dei remix, hanno indubbiamente accelerato, amplificato, democratizzato.

Abbandonando gli svolazzi pindarici e riplanando verso la terra, la dimostrazione di questo ragionamento sta nei Beat Antique che prendono il banjo di Charles Butler come base per una nuova e orientaleggiante cover...




XIV. La penultima

... nel ragazzo che decide di ballare non sulle note dei Daft Punk, ma su quelle di George Barnett...





XV. L'ultima?


... o nei primi esempi di remix della cover di Daughter, quella registrata sabato 27 aprile negli studi della BBC, da cui è cominciato il nostro viaggio quattordici tappe fa e su cui ora si conclude, con una fulminea ed estemporanea deviazione nel ribollente regno di SoundCloud.



(continua)

The Long Lucky Tail. 
Altri remix/mashup/cover successivi alla pubblicazione di questo post.

- Black Simon & Garfunkel (The Roots @ Jimmy Fallon)
- Wilco - Get Lucky (live 21/6/2013)
- Barack Obama singing Get Lucky