venerdì, gennaio 16, 2015

Run The Jewels 2 (Run The Jewels)


1. Tanto si temono i cambiamenti e si tenta di ritardarli, quanto ci si abitua in fretta quando arrivano. Pensate agli artisti che regalano (o quasi) gli album e alla reazione di pubblico e media. Nell'autunno del 2007, quando i Radiohead distribuirono In Rainbows in modalità up-to-you, lasciandoci liberi di decidere il prezzo, lo stupore regnò per molti mesi. Una riuscita operazione di marketing - legata a un album che il sottoscritto ama parecchio - fu interpretata come il ritorno del Messia. Oggi che il gratis ci circonda e soffoca, imbottito di anabolizzanti pubblicitari, gli artisti sono costretti a forzare la mano persino quando vogliono regalarti qualcosa (Bono!) e decisioni che un tempo sarebbero state giudicate rivoluzionarie scivolano nel sostanziale oblio. Esempio, il fatto che uno dei migliori album del 2014 (secondo la critica) sia stato distribuito e sia tuttora disponibile gratis.

2. Rap d'assalto! Da attento ignorante del genere, così definirei Run The Jewels 2, il secondo album del duo formato da El-P e Killer Mike, distribuito a ottobre sul web e scaricabile al costo di un indirizzo email. Proprio l'assalto sonoro è la parte che più mi ha interessato ed entusiasmato. Conciso e urticante, 40 minuti in pura apnea, RTJ2 si appoggia su una base strumentale che nello slang del mio iPod rientra nella categoria “Metropolis: riferimento cine-novecentesco per identificare una playlist che raccoglie tracce di un ipotetico futuro post-apocalittico, dove elettricità, elettronica e noise si fondono ad alta temperatura e alto volume in una fornace industriale*. Non proprio la colonna sonora per una romantica cena a Parigi, insomma (gergo iPod = “Dining in Paris”).

* Bella definizione, eh? Poi sono andato a controllare la playlist e ci ho trovato dentro anche Tindersticks, Subsonica e Lily Allen. Il futuro post-apocalittico è molto più stratificato di come lo si dipinge. 

El-P e Killer Mike 

3. Poi ci sono i testi. E qui si conferma la tremenda difficoltà che il sottoscritto trova nel sintonizzarsi con lo spirto guerrier dell'hip hop, quella mitragliata di “fanculo, guarda come sono bravo, tu sei una merda, ti ammazzo con le mie rime” che ritorna in tutte le canzoni. I Run The Jewels sono molto efficaci nel farsi comprendere e ho il sospetto che i loro riferimenti siano di altra pasta rispetto a quelli di molti colleghi (da Philip K. Dick alla Bibbia, passando per Bitches Brew di Miles Davis, citato dall'ospite Zack De La Rocha), ma ci muoviamo in terreni in cui mi sento pulcino straniero in terra straniera. Anche da questo punto di vista, l'esperienza è stata però più interessante del solito. Merito di Genius, sorta di Wikipedia musicale in cui i fan spiegano il significato delle canzoni (spesso con link, immagini, video) sotto il cui microscopio ho passato i testi di RTJ2. Nato nel 2009 come RapGenius e in orbita hip hop, il sito ha man mano ampliato i suoi orizzonti, ha cambiato nome, ha raccolto qualche bel milioncino di dollari in investimenti e inizia a spuntare con crescente regolarità nei feed e nei tweet dei miei abituali fornitori di news. Due esempi freschi freschi: la classifica degli artisti più cercati del 2014 (citata dal Guardian) e – notizia ancor più simbolica – il critico Sasha Frere-Jones che lascia il New Yorker per diventare "executive editor" del sito.

4. A proposito dei testi, non esiste un verso di RTJ2 talmente rappresentativo da venire citato in tutte le recensioni, come "All we wanted was a chance to talk..." di Black Messiah. C'è però una parola che torna con una certa frequenza negli articoli sul disco e che - se siete anche voi stranieri in terra straniera - potrebbe risultarvi oscura:
                  
Non è intesa come "font di Microsoft Word che mi ha sempre incuriosito, ma non ho mai trovato l'occasione di usare" ma come una particolare forma di rap - piuttosto aggressiva - spesso protagonista nelle battle.

5. Chiusura in eleganza. Se vi state chiedendo nervosamente "e il sesso? dov'è il sesso?", vi segnalo che il ritornello di Love Again (Akinyele Back) è "I put that dick in her mouth all day". Anche in questo caso, trattasi di citazione. Se andate su Genius potete scoprire di quale canzone.



Canzoni preferite: Close Your Eyes (and Count To Fuck), Angel Duster, Oh My Darling Don't Cry.

Attualmente in ascolto: Soused ( Scott Walker/Sunn O))) )