lunedì, dicembre 01, 2014

Se i giornali piangono, il blog di Beppe Grillo non ride


Una delle profezie più amate e ripetute da Beppe Grillo riguarda la chiusura dei giornali. Non è raro che si rivolga a qualche giornalista con frasi tipo "i vostri giornali stanno chiudendo, cercatevi un lavoro!". Indubbiamente ha ragione, ma a giudicare da questo grafico anche il suo blog non se la passa poi così bene: in pochi mesi è precipitato da oltre 2 milioni a 900mila contatti mensili. E molti indicatori sulla partecipazione online degli attivisti del M5S, secondo quanto scrive Gabriele Martini sulla Stampa, sono negativi. 

Certo, la fonte dei dati è il sito di un giornale: nell'ottica del Movimento 5 Stelle, è probabile che venga additata come semplice propaganda e malevola disinformazione. A me però sembra di intravedere una tendenza in qualche modo simile a quella del mondo della musica, dove si ripete spesso che i cd sono condannati a un ruolo sempre più marginale (è inevitabile), ma il primo a essere tolto dal mercato è stato l'iPod (sigh...). Molti giornali chiuderanno. Di sicuro. Tuttavia, non mi stupirei se a precederli - o a subire comunque un radicale ridimensionamento - fosse proprio il blog di Grillo. 

Sarebbe un altro segnale del tramonto del Mito del 2.0 e di quella rete partecipativa che - proprio nel momento in cui abbiamo iniziato a voler partecipare tutti a tutto, in maniera disordinata, istintiva, always on - ha iniziato ad andare in tilt.