Della piacevolezza di ascoltare Laura Marling nelle domeniche d'estate, sfogliando un vecchio Dylan Dog, con il ventilatore a disegnare gentili correnti alle tue spalle. Il bignami dell'artista recita due numeri: 23 + 4. I suoi anni, i suoi album. Dove eravamo noi a 23 anni? Cosa facevamo, oltre che innamorarci e ascoltare i dEUS su strade che svanivano all'istante? In Once I Was An Eagle non c'è un ritornello, niente che ti ritrovi a canticchiare la mattina appena sveglio. E il genere – folk e dintorni – è quasi sconosciuto ai miei radar (io ci trovo Joni Mitchell, Bob Dylan, i Led Zeppelin acustici, ma ho letto paragoni assai più sofisticati). Eppure, in combutta con l'indolenza estiva, lasciar scorrere questo disco è un piacere. Anche in shuffle, nonostante la rigida struttura a concept. Talmente rigida che le prime quattro tracce formano una piccola e rabbiosa break up suite (quando l'amore se ne va), soundtrack dell'insolito video di lancio dell'album: un film di 18 minuti.