mercoledì, settembre 28, 2011

La capriola di Giovanni Parisi a Seul 1988 (150 gol)



Se andate a ripescare il video della vittoria di Gelindo Bordin, nella maratona di Seul 1988, troverete una battuta significativa nella telecronaca di Giacomo Mazzocchi, proprio sul rettilineo d'arrivo: "Ancora una volta l'Italia dei miracoli, l'Italia della passione, l'Italia del sacrificio, l'Italia degli onesti lavoratori!", esclama quasi in lacrime Mazzocchi, "oggi con l'oro nell'ultima giornata: prima con un pugile calabrese e adesso con un nobile geometra vicentino". Il pugile calabrese a cui fa riferimento il giornalista è Giovanni Parisi, che poche ore prima aveva conquistato la medaglia d'oro nei pesi piuma, battendo il rumeno Dumitrescu. Una vittoria a sorpresa, conquistata in un'Olimpiade in cui i giudici facevano di tutto per spingere avanti i pugili di casa (celebre è lo scippo di Park Si-Hun ai danni del nostro Nardiello nella categoria superwelter e soprattutto in finale contro lo statunitense Jones, quello che Rino Tommasi in diretta definì il più grosso furto nella storia del pugilato). Per Parisi non ci furono di questi problemi: a metà del primo round, Dumitrescu era già al tappeto, e l'azzurro poteva festeggiare con salti e capriole. Diventato professionista, il pugile calabrese si è tolto molte soddisfazioni anche negli anni '90, diventando campione del mondo WBO prima nei pesi leggeri  (1992-1993) e poi nei superleggeri (1996-1998). Giovanni Parisi se ne è andato, in modo brutto e improvviso, in un incidente stradale vicino a Voghera, il 25 marzo 2009.

150 gol (... e altro ancora)
Un omaggio ai 150 anni dell'Italia, attraverso vittorie sportive, video d'epoca, telecronache originali. Per l'elenco completo dei video, clicca qui.