martedì, giugno 22, 2010

Il brutto della diretta.

 
La dittatura del presente contro la dittatura del limbo. Nel 2010, nell'era del trionfo di ogni singolo istante, in cui siamo tutti aggiornati su qualsiasi cosa accade nel momento stesso in cui ciò accade, può ancora capitare che un intero paese scopra per la prima volta il bello (e il brutto) della diretta. Ai cittadini della Corea del Nord ieri è stato concesso l'incredibile privilegio di poter vedere in diretta televisiva la partita della propria nazionale contro il Portogallo, ai Mondiali del Sudafrica. Non era mai capitato prima. L'unico canale tv del paese al massimo aveva trasmesso le partite registrate, il giorno successivo. Mentre gran parte del mondo ha ormai ripudiato il concetto stesso di differita, al punto che l'episodio finale di Lost deve essere trasmesso in diretta ovunque e che lo streaming sta surclassando la registrazione/memorizzazione, i nordcoreani scoprono per la prima volta cosa vuol dire vedere una partita di calcio nel momento stesso in cui questa viene giocata. Nel 2010. Una gentile concessione del regime. Che probabilmente ora si starà mordendo le mani, visto che il suo regalo al popolo si è tramutato in una lenta e umiliante Caporetto: nell'attesissima partita della rivincita (il Portogallo aveva sconfitto la Corea del Nord nei quarti di finale dell'edizione 1966 dei Mondiali), quella che avrebbe dovuto celebrare la superiorità della nazione comunista e del suo leader, i coreani sono stati travolti: 7-0. Ha segnato persino due gol Tiago (e i tifosi juventini sanno come questa sia forse l'umiliazione più grande). Per noi è solo una briciola di presente, un granellino nella sabbia di un miliardo di altre partite: toh, guarda, è finita 7-0, oggi chi gioca?  Ma cosa devono essere stati quei novanta minuti per i coreani? Un'Italia-Germania 4-3 al contrario? Un'infamia che provocherà altri mille anni di embargo televisivo? In mezzo al disastro, saranno riusciti a catturare uno spicchio di chiassoso e vuvuzelante presente, prima di tornare nel loro limbo misterioso, ovattato, protetto e condannato a rimanere immobile nel tempo?