venerdì, dicembre 24, 2004

Creative Commons e qualche netlabel

Giornata fortemente all'insegna delle Creative Commons.
Sul quotidiano La Stampa di oggi, nelle pagine della cultura, è uscito il mio articolo dedicato al lancio della versione italiana delle licenze. Quando l'ho visto non ho potuto evitare di provare una calda sensazione d'orgoglio e di intonare un canto di ringraziamento agli Dei dell'Olimpo (si tratta del mio battesimo in quella prestigiosa sezione del giornale). Purtroppo, non conosco il greco, ho cantato in piemontese e temo che gli Dei dell'Olimpo non abbiano capito niente.
Inoltre ho aggiunto qualche indirizzo alla "Creative Commons Community", sulla fascia laterale del blog.
Ecco le new-entry, nel dettaglio:
-) il blog ufficiale della Creative Commons
-) Textone: un'etichetta tedesca, specializzata in musica elettronica
-) Webbed Hand: un'etichetta americana, specializzata in musica sperimentale e d'avanguardia (roba davvero visionaria, che fonde suoni, rumori e voci)
-) Comfort Stand: un'etichetta americana senza una precisa bandiera stilistica (rock, elettronica, un po' di tutto). A prima vista, sembra quella che potrebbe offrirmi i maggiori piaceri musicali.
Textone, Webbed Hand e Comfort Stand sono state inserite nella neonata categoria "NetLabel". Così vengono indicate quelle etichette che promuovono i loro album su Internet, permettendone il download integrale. Sono molto più numerose di quanto uno potrebbe immaginare e non tutte hanno adottato le licenze Creative Commons (quelle che segnalerò nei link, però, sì). Tanto per dare i numeri, dal sito di Textone si possono scaricare ventidue album, da Webbed Hand trentasette e da Comfort Stand cinquanta.