martedì, novembre 02, 2004

Intervista a Brester Kahle

Sul quotidiano La Stampa di oggi, a pagina 22, c'è una mia intervista a Brewster Kahle, il fondatore dell'Internet Archive. Per le sue idee e per i risultati che sta ottenendo nel portarle avanti, Kahle è uno di quei personaggi che andrebbero tutelati dall'Unesco come patrimonio dell'umanità.

In origine, l'Internet Archive era soprattutto una memoria storica del Web: un archivio di vecchie pagine, che permetteva (e permette ancora, grazie al servizio Wayback Machine) di ripassare la storia di Internet attraverso lo sviluppo dei suoi siti.
Qualche esempio? Date un'occhiata a com'erano le homepage di La Stampa, Repubblica, e Hotmail nel lontano 1996. La loro semplicità mette quasi tenerezza...

Con il passare degli anni, l'Archive ha allargato il suo raggio d'azione. Ha iniziato a indicizzare libri, film, brani musicali, software, segnalando dove poterli reperire liberamente (e legalmente, visto che si tratta di opere di pubblico dominio). Il sogno di Kahle è quello dell'accesso universale all'intera conoscenza umana. Nell'intervista spiega di cosa si tratta e di come le attuali leggi sul copyright ostacolino la sua realizzazione.


MP3 TIME
Il lato musicale dell'Internet Archive si chiama Live Music Archive. Qui vengono raccolte e messe a disposizione per il download migliaia di registrazioni di concerti (i cosiddetti bootleg). Al momento ce ne sono più di diciassettemila e si tratta esclusivamente di registrazioni autorizzate: sono stati gli artisti stessi a dare il via libera (e in certi casi a spedire i file, che sono quasi sempre di ottima qualità).
La parte del leone la fanno i Grateful Dead, dei quali sono disponibili 2768 (!!!) concerti. D'altronde, il gruppo californiano è famoso proprio per essere stato uno dei primi a permettere ai suoi fan di registrare i propri concerti.
Per gusti personali, mi piace segnalare anche la presenza di bootleg di Bardo Pond, Calexico, Damien Rice, Godspeed You Black Emperor, Mogwai e Zwan. E non manca neanche un gruppo che ormai può essere incasellato nel mainstream, i Maroon5, di cui sono disponibili 25 concerti.