mercoledì, novembre 24, 2004

In memoria del vhs

Sono successe due cose brutte.
Primo, ho beccato una sorta di influenza intestinale o qualcosa del genere, per cui mi aggiro per la casa con il colorito, l'andatura e il buonumore di uno zombi.
Secondo, mi si è rotto il videoregistratore.
Ora, l'influenza prima o poi passerà. Probabilmente dovrò saltare il mitico appuntamento radiofonico del mercoledì a Radio Flash, ma inghiottendo qualche vagonata di aspirine, antipiretici e anticorpi vari le cose dovrebbero migliorare.
Il vero guaio è il videoregistratore. Il guasto ha qualcosa di surreale: registra solo il video e non l'audio, con effetti psichedelici. Me ne sono accorto registrando Un medico in famiglia per i miei genitori. Quando ho riavvolto il nastro e ho provato a vederlo mi sono ritrovato il facciotto di Lino Banfi e la colonna sonora di un film noir americano registrato in precedenza. Neanche Ghezzi sarebbe mai riuscito a immaginare qualcosa del genere...
Niente di drammatico, è vero. Niente che non si possa riparare spendendo qualche buona decina di euro (almeno spero). Il guaio è che tra un po' diventerà sempre più difficile trovare qualcuno che ti aggiusti un videoregistratore. Semplicemente perchè il vhs è ormai arrivato al capolinea.
Lo dice questo articolo di Punto Informatico e io ci credo. In fondo è la stessa sorte toccata all'audiocassetta per quanto riguarda la musica, sostituita prima dal cd e poi dagli Mp3. I Dvd galoppano, si vedono molto meglio e adesso si inizia pure a registrarli: non c'è quasi più ragione (se non nostalgica) per utilizzare la vecchia videocassetta. E tra qualche anno non ci saranno più pezzi di ricambio e le nuove generazioni di tecnici avranno dimenticato come riparare un videoregistratore.
Mi sa che devo muovermi a far aggiustare il mio.
Ma prima ingoio qualche aspirina.