sabato, novembre 27, 2004

Fenomenologia della cover applicata

Io non so come sia nata la canzone Triad. Ma me lo posso immaginare. Siamo negli anni Sessanta, o giù di lì. David Crosby si fuma il primo spinello della mattinata, si alza dal letto, va in bagno, dà un'occhiata ai baffi, fa un ruttino, torna a letto, guarda Linda distesa nuda che dorme. Si lascia sfuggire un sorriso, e intanto pensa a Julie, che lo aspetta dall'altra parte della Highway 69.
"Linda o Julie?", si chiede David, "Julie o Linda?"
Poi, improvvisa, l'illuminazione: "E perchè non Linda e Julie? Perchè non si può andare avanti in tre?"
"No, David, nooo! Il triangolo no" gli risponde l'ectoplasma del futuro Renato Zero.
Ma Crosby non ha la faccia del sorcino. Non lo ascolta. Si fuma un altro spinello, imbraccia la chitarra e si mette a scrivere Triad.
Quando ha finito, si alza, va in bagno, dà un'occhiata ai baffi, fa un altro ruttino e... quasi gli viene un infarto.
Perchè ci sono io, in tutta la mia magnitudine, riflesso nello specchio, che gli dico:
"David! Gli Dei del Walhalla mi hanno inviato qui per dirti tre cose molto importanti:
Primo, dai un colpo di telefono a Stills, Nash & Young, vedrai che ne vale la pena.
Secondo, scommetti tutti i tuoi averi sulla vittoria della Danimarca agli Europei di calcio del 1992.
Terzo, questa canzone che hai appena scritto, Triad, sarà cantata da Franco Nervo ad Alpignano, in provincia di Torino, la sera del 26 novembre 2004".


Mi affascina l'idea della progressione inarrestabile della musica (e dell'arte in generale). Ogni canzone ha il suo piccolo big bang, la scintilla della nascita. Quindi si espande: attraversa pianure, valica montagne, supera oceani. Si dilata nello spazio e si spinge avanti nel tempo, seguendo milioni di rivoli diversi. Oltre che in una piccola sala di Alpignano, in quanti altri paesi oggi sarà stata suonata Triad di David Crosby? Dieci, cento, mille? E Knockin' On Heaven's Door di Bob Dylan? Nel momento in cui scrivo queste righe, quanti ragazzi la staranno strimpellando alla chitarra?
Internet è la naturale trasposizione binaria di questo movimento d'espansione. Con il file-sharing e la duplicazione digitale, da una matrice originale se ne generano rapidamente dieci, cento, mille, un milione. E la musica (e qualsiasi altra informazione) si diffonde ovunque nel giro di pochi secondi. Il meccanismo è lo stesso, solo che è molto più rapido.

- Queste improbabili divagazioni notturne sono nate assistendo al concerto di Franco Nervo, organizzato da mio padre e da altri prodi agitatori della nightlife alpignanese nell'ambito di questa serie di eventi culturali.

- A proposito di cover, uno degli attuali hot spot di Internet è Rock School, il concorso di cover per band giovanili della radio inglese Xfm. Le canzoni si possono ascoltare online e la Don't Speak dei sedicenni Isobel (i vincitori) non è niente male.