giovedì, maggio 08, 2014

Il pubblico boccia la svolta di Corriere.it: una piccola rivincita del testo sull'immagine?


Uno dei mantra più diffusi in ambito di giornalismo e informazione digitale ripete che le immagini e i video finiranno per trionfare sui testi. Una vittoria spesso considerata inevitabile a causa di almeno due fattori:
- il mezzo che utilizziamo per fruire i contenuti è uno schermo. Tra l'altro sempre più piccolo (tablet, smartphone) e meno indicato per la lettura
- il tempo che concediamo alle singole unità informative si riduce anno dopo anno: e un'immagine, un'infografica o una pillola video si consumano più rapidamente che una cartella di testo

All'inizio di marzo, probabilmente in linea con questa teoria e con il desiderio di anticipare i concorrenti, Corriere.it ha sottoposto il suo sito a un radicale restyling, riducendo al minimo i testi sulla homepage e trasformandola in una sorta di Pinterest/Instagram dell'informazione: pochissime parole (praticamente solo i titoli) e un tappeto di piccole immagini che rimandano ad articoli, gallerie fotografiche, video e a tutta quella ricca batteria di contenuti (ed elementi social) ormai standard nei siti d'informazione.

Come si può vedere dai dati Audiweb del mese di marzo (via Datamediahub), la novità non è stata premiata dal pubblico online. In termini di pagine viste, Corriere.it è il sito che ha perso più contatti rispetto al mese precedente (e anche in termini di visitatori unici non è andato benissimo).


Da una simile tabella non si possono trarre conclusioni scolpite nel marmo. Inizialmente - anche nei giornali di carta - i restyling e i cambiamenti grafici generano sempre spiazzamento e scontento: i risultati dei prossimi mesi saranno più indicativi. C'è però da dire che il campanello d'allarme deve essere suonato con forza anche nelle stanze di Corriere.it, vista la parziale retromarcia condotta nelle ultime settimane e la graduale ricalibrazione del rapporto tra testi e immagini sulla homepage. 

Si tratta di una piccola rivincita del testo che lascia ben sperare, anche perché è determinata dalle scelte degli utenti web: che forse - pur nello schizofrenico panorama tecnologico e comunicativo contemporaneo, dominato da video shock e gallerie fotografiche - quando si rivolgono a un sito d'informazione desiderano ancora essere principalmente informati più che visivamente accalappiati.