Come ormai qualsiasi aspetto della nostra vita, la diffusione del crowdfunding ha generato reazioni fortemente polarizzate, soprattutto nella conversazione online, tra apocalittici e integrati. C'è chi lo vede più o meno come nella vignetta sopra (via Mashable) e chi invece lo considera il futuro dell'arte, della musica e via dicendo. Per il sottoscritto, si tratta semplicemente di un'alternativa - interessante e innovativa nella sua declinazione digitale - che si offre agli artisti per sfruttare le potenzialità globali del network (utile non solo a chiacchierare su Facebook, ma anche per raccogliere finanziamenti), in un periodo storico in cui le altri fonti di sostegno economico per le produzioni creative - dai finanziamenti pubblici ai tradizionali meccanismi a intervento privato - sono, per varie ragioni, in fase di arretramento.
Se volete saperne di più, da ieri è online una guida informativa che ho curato per il circuito GAI - giovani artisti italiani. Pensata soprattutto come bussola per gli artisti e i creativi interessati a sperimentare il meccanismo di raccolta fondi, la guida presenta una breve introduzione sul crowdfunding e una mappa delle piattaforme operative in Italia (con l'aggiunta di alcuni indirizzi stranieri per chi volesse provare la sorte in acque internazionali). Ad accompagnare la pubblicazione della guida, un'intervista a colei che è probabilmente la madrina globale del crowdfunding, Amanda Palmer.