sabato, settembre 24, 2011

Vincere e abbiamo vinto: i Mondiali del 1934 e del 1938 (150 gol)





"La squadra italiana intuisce il segreto del funambolesco gioco brasiliano, e con l'arma sovrana dell'intelligenza lo argina, lo smorza e di slancio lo batte". Si potevano leggere simili e pittoreschi commenti - tutti enfasi e ardore - sui giornali sportivi negli anni del fascismo. Più che conquistando l'Abissinia o spezzando le reni alla Grecia, l'Italia saliva sul tetto del mondo grazie alla classe di Giuseppe Meazza, alla rapacità sotto porta di Silvio Piola, alle palle quadre di un gruppo unito e forgiato dallo spirito alpino di Vittorio Pozzo. Gli azzurri vinsero due mondiali. Nel 1934, in casa. Nel 1938, in Francia, davanti a un pubblico che - tra maglie nere e bracci alzati al Duce - aveva buone ragioni per non sopportarci (figurarsi poi dopo che li battemmo nei quarti di finale...). Dal punto di vista della comprensibilità, le immagini di repertorio sono quel che sono: in quelle del 1934 praticamente si capisce solo che abbiamo segnato due gol irregolari, nei quarti contro la Spagna e in semifinale contro l'Austria. Da quelle del 1938, invece, emergono sprazzi di gioco e qualche bel gol: l'idea di una Nazionale che doveva essere davvero la più forte del mondo. Ma soprattutto è dal punto di vista storico - attraverso quei volti, quelle pettinature, quel pubblico, quella testimonianza maliziosa di Silvio Piola e quella voce di Niccolò Carosio - che i video mostrano tutto il loro prezioso valore.

150 gol (... e altro ancora)
Un omaggio ai 150 anni dell'Italia, attraverso vittorie sportive, video d'epoca, telecronache originali. Per l'elenco completo dei video, clicca qui.