Come si dice "rosicare" in francese? Il 27 agosto 1999 a Siviglia è in programma la finale dei 400 ostacoli ai campionati mondiali di atletica leggera. Il favoritissimo è Stéphane Diagana, detentore del record europeo e del titolo mondiale conquistato due anni prima ad Atene. Occupa la corsia centrale della pista e nessuno sembra in grado di contrastarlo. L'unica incognita si trova in corsia tre: è un atleta italiano, Fabrizio Mori, che - come i telecronisti transalpini ricordano un po' acidamente a inizio gara - era stato squalificato per aver pestato una linea bianca durante la semifinale, per poi essere riammesso nella notte. I primi quarantaquattro secondi di corsa sembrano confermare i pronostici: Diagana vola verso la vittoria. Negli ultimi cinquanta metri, però, il meccanismo del francese si inceppa: l'ultimo ostacolo lo tradisce, alla sua sinistra Mori sembra un treno, lo sorpassa, vince. "Era stato squalificato", ripetono attoniti i commentatori francesi, prima di rendere al livornese l'onore delle armi. Ma c'è una coda velenosa: Francia, Svizzera e Brasile (le nazioni del secondo, terzo e quarto classificato) fanno ricorso, accusando l'azzurro di essere uscito dalla sua corsia anche durante la finale. I giudici lo respingono: l'oro è assegnato. Due anni dopo, ai Mondiali di Edmonton, sarà Fabrizio Mori a rimanere beffato, per appena cinque centesimi, dal nuovo dominatore della specialità e futuro campione olimpico: il dominicano Felix Sanchez.
150 gol (... e altro ancora)
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