sabato, giugno 11, 2011

Trova le differenze.

Complice un articolo sul flop dell'Heineken Jammin' Festival, pubblicato da Repubblica, oggi sui social network si è parlato parecchio della situazione dei festival rock in Italia. A volte, due video valgono più di mille parole. Forse, questa è una di quelle volte. Date un'occhiata qui sotto.

Giovedì 26 maggio 2011
Interpol al Primavera Sound di Barcellona
(nello stesso giorno, i nomi grossi del cartellone erano Flaming Lips, Grinderman e P.I.L.)


Venerdì 10 giugno 2011
Interpol all'Heineken Jammin' Festival di Venezia
(nello stesso giorno, in cartellone, Elbow, Verdena, Fabri Fibra e Negramaro... piccolo inciso sugli Elbow: a Venezia li hanno fatti suonare alle 15.50 davanti a 13 persone; tra qualche giorno saliranno alle 20.30, subito prima dei Coldplay, sul Pyramid Stage di Glastonbury, il palco più grande...)


L'Italia sarà anche il paese più difficile dell'universo dove organizzare un festival. E sarà anche tutta colpa del pubblico fighetto e ignorante. Ma quale pubblico si vuole raggiungere in un festival come l'Heineken? E visto che si ripete spesso che manca la cultura, quale cultura si intende costruire? Come si pensa di trasmettere "lo spirito di un festival" con un cartellone del genere, dove c'è tutto tranne un'identità forte?

A Barcellona io sono andato a vedere il Primavera Sound. Non i Pulp, i Mercury Rev, i National o gli Interpol. E credo che molte delle centinaia di spettatori italiani presenti (erano davvero tanti) si siano mossi con lo stesso spirito. A Venezia viene venduto un festival o i singoli concerti di Vasco, dei Coldplay e dei Negramaro? Io l'anno scorso ho preso la macchina e ho fatto una pazza toccata e fuga, rientrando di notte sulla interminabile A4. Per vedere l'Heineken? No, tutto ciò che mi interessava erano i Pearl Jam. Lo spirito di un festival non lo costruisci con gli headliner, con i Vasco Rossi, con i Pearl Jam, cercando la scorciatoia dei fanclub. Lo costruisci con l'insieme, con l'atmosfera, con un pizzico di coerenza. A Barcellona, di fan veri e propri di un singolo gruppo ce n'erano pochi. E si disperdevano nella folla. Sotto il palco di Venezia, penso che stasera ci saranno praticamente solo fan di Vasco Rossi. Pubblico da concerto. Non da festival. Pubblico a cui, probabilmente, tutto frega tranne che andare a vedere gli Interpol un venerdì pomeriggio. Nell'articolo su Repubblica si parla di perdita dello spirito di Woodstock. Io non lo so, perché a parte l'anno scorso per i Pearl Jam non ci sono mai stato, ma non sono così sicuro che all'Heineken si sia mai respirato lo spirito di Woodstock. Mentre a Benicassim (anch'esso sponsorizzato da Heineken, tra l'altro), a Barcellona o al Rock-en-Seine di Parigi, con tutte le dovute proporzioni storiche (sopra e sotto il palco), ho sempre respirato qualcosa del genere.