Il mio primo campionato del mondo di ciclismo è stata una vittoria. La ricordo piuttosto nitidamente: settembre 1986, Colorado Springs. In Italia era mezzanotte o giù di lì. Mi trovavo a Monza, da amici, con la famiglia. Eravamo appena rientrati dopo aver cenato fuori (credo) e aver gironzolato un po' attorno al parco dell'autodromo, dove il giorno successivo era in programma il Gran Premio. In quel weekend avevo anche assistito alle mie prime prove di Formula 1. Non è che fossi rimasto poi così entusiasta nel veder sfrecciare quei bolidi sotto la tribuna: erano troppo rumorosi e soprattutto troppo rapidi, non riuscivi quasi a riconoscerli... Molto meglio la nobile tenzone televisiva tra Moreno Argentin e il francese Charly Mottet. Quell'ultimo chilometro percorso in un paesaggio verde, umido e deserto, con l'unica compagnia della voce di Adriano De Zan. Argentin vinse abbastanza facilmente. E da quel giorno, per almeno una dozzina d'anni, non persi più un appuntamento con i mondiali di ciclismo. All'autodromo di Monza, invece, non sono mai più tornato.
150 gol (... e altro ancora)
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