martedì, marzo 29, 2011

Il campione (Girardengo) e il bandito (Pollastri) (150 gol)



Dopo Alfredo Binda, un piccolo spazio per un'altra delle leggende del ciclismo italiano più preistorico, quello che si correva nei primi decenni del secolo scorso su stradacce polverose e percorsi massacranti. Costante Giradengo nasce a Novi Ligure il 18 marzo del 1893 e domina la scena nazionale più o meno dal 1915 al 1925. Suo è il record di vittorie nel campionato italiano su strada (nove), suo è il trionfo nella tappa più lunga di sempre al Giro d'Italia (la Lucca-Roma, 430 chilometri, nel 1914). Sua è anche la grande sfiga di dover aspettare di compiere 34 anni per poter finalmente partecipare a un campionato mondiale. E di trovarsi di fronte, in quella prima edizione del 1927, la stella in ascesa del giovane Binda. Girardengo arrivò secondo e più o meno da lì iniziò il suo declino.

Alla figura di Girardengo si accompagna anche il mito di un'amicizia pericolosa, quella con il bandito e anarchico Sante Pollastri. Un legame provato dalla storia e dalle testimonianze dirette dei protagonisti, che tuttavia con il passare del tempo si è condito di elementi quasi romanzeschi. Da quell'amicizia è scaturita anche una bella canzone, Il bandito e il campione, scritta da Luigi Grechi e portata al successo dal fratello Francesco De Gregori. Un modo un po' diverso per raccontare e ricordare un frammento della nostra storia, tra pedalate e rapine. La potete ascoltare nel video sopra, accompagnata dalle immagini d'epoca di Binda, Girardengo e altri campioni del ruggente ciclismo di un secolo fa.



150 gol (... e altro ancora)
Un omaggio ai 150 anni dell'Italia, attraverso vittorie sportive, video d'epoca, telecronache originali. Per l'elenco completo dei video, clicca qui.