C'è poco da fare: il destino mi vuole tenere lontano dal MEI.
Questa volta ha usato la subdola arma dell'influenza. Dopo la bella e un po' raucosa esperienza di Ferrara sono stato costretto a tornare alla base. Niente Faenza.
P.S.: l'incontro La tempesta perfetta ovviamente resta in programma, seppur privo della strabordante simpatia del sottoscritto.
P.P.S.: uno degli aspetti più interessanti della conferenza di Ferrara sono state le domande del pubblico: ragazzi, giovani musicisti e videomaker. L'impressione è che ci sia un grandissimo bisogno di diffondere consapevolezza. Sulle Creative Commons, sulla SIAE, su ciò che le tecnologie ti permettono di fare, anche sull'idea stessa di vedere e usare Internet come una fonte di conoscenza e collaborazione. I ragazzi devono capire che se vogliono percorrere un determinato cammino artistico hanno bisogno di conoscere e padroneggiare determinati strumenti. Non basta mettere assieme due accordi. Ci vuole consapevolezza del presente. E questi strumenti, il più delle volte, sono lì, a portata di mano: bisogna semplicemente volerli cercare. Rivolgendosi a fonti tradizionali (istituti, scuole, conferenze come quella di Ferrara), contattando direttamente qualche professionista, visitando forum, blog, siti specializzati. Entrando nel network, confrontandosi nel network, sfruttando tutte le potenzialità del network. Oggi abbiamo possibilità incredibili per continuare ad apprendere, conoscere, sapere: in ogni campo e professione. Non sapere equivale, sempre più spesso, a non voler sapere. E non voler sapere - in un mondo sempre più complesso e confuso come è quello contemporaneo - è una zavorra talmente pesante da escludere qualsiasi possibilità di decollo.
Questa volta ha usato la subdola arma dell'influenza. Dopo la bella e un po' raucosa esperienza di Ferrara sono stato costretto a tornare alla base. Niente Faenza.
P.S.: l'incontro La tempesta perfetta ovviamente resta in programma, seppur privo della strabordante simpatia del sottoscritto.
P.P.S.: uno degli aspetti più interessanti della conferenza di Ferrara sono state le domande del pubblico: ragazzi, giovani musicisti e videomaker. L'impressione è che ci sia un grandissimo bisogno di diffondere consapevolezza. Sulle Creative Commons, sulla SIAE, su ciò che le tecnologie ti permettono di fare, anche sull'idea stessa di vedere e usare Internet come una fonte di conoscenza e collaborazione. I ragazzi devono capire che se vogliono percorrere un determinato cammino artistico hanno bisogno di conoscere e padroneggiare determinati strumenti. Non basta mettere assieme due accordi. Ci vuole consapevolezza del presente. E questi strumenti, il più delle volte, sono lì, a portata di mano: bisogna semplicemente volerli cercare. Rivolgendosi a fonti tradizionali (istituti, scuole, conferenze come quella di Ferrara), contattando direttamente qualche professionista, visitando forum, blog, siti specializzati. Entrando nel network, confrontandosi nel network, sfruttando tutte le potenzialità del network. Oggi abbiamo possibilità incredibili per continuare ad apprendere, conoscere, sapere: in ogni campo e professione. Non sapere equivale, sempre più spesso, a non voler sapere. E non voler sapere - in un mondo sempre più complesso e confuso come è quello contemporaneo - è una zavorra talmente pesante da escludere qualsiasi possibilità di decollo.