domenica, aprile 24, 2005

Made in Bo

Il weekend bolognese è andato alla grande. Amiche ospitalissime, ottimi concerti, salutare distanza da qualsiasi cosa che assomigliasse a un computer collegato a Internet. Ho scoperto anche un paio di affascinanti segreti nascosti nel centro storico, vicino a piazza Maggiore.

Primo affascinante segreto:
l'effetto Nettuno.
Vista da una certa prospettiva posteriore, la statua che si trova nella piazza omonima trasforma il Dio dei Mari in una specie di John Holmes, evidentemente eccitato dall'acqua che zampilla dai seni delle sirene sottostanti. Roba da far venire la depressione a qualsiasi maschio normodotato. Per fortuna, guardando frontalmente la statua l'effetto ottico decade e l'ego maschile riprende quota.

Secondo affascinante segreto:
il telefono senza fili.
Spostandosi dalla piazza del Nettuno a piazza Re Enzo, si passa sotto una volta dalle straordinarie prerogative acustiche. Due persone che si posizionino agli angoli opposti della volta, faccia contro il muro, possono parlare tranquillamente a voce normale. Un qualche effetto fisico di cui non conosco il nome fa sì che la voce risalga fino al soffitto e ricada dall'altra parte, come se arrivasse da un citofono, perfettamente intelligibile. Scritta così sembra una boiata, ma vi assicuro che quando si è lì e la voce inizia ad arrivare dal nulla l'impressione è di trovarsi di fronte alla più incredibile delle magie.


Bene, dopo queste due importantissime dritte turistiche, ecco un po' di sano e sporco rock'n'roll, raccontato attraverso poche parole e qualche scatto fotografico. Le poche parole mi servono per fare i complimenti ai
Perturbazione. Sono praticamente dei vicini di casa, ma per vederli per la prima volta dal vivo sono andato fino a Bologna (questa è la vera globalizzazione!). Ed è stato meglio così. Giocando in trasferta, senza il supporto del pubblico amico, i Perturbazione hanno sfoderato un'ottima prestazione, confermando la teoria secondo cui le loro esibizioni dal vivo hanno una marcia in più rispetto ai dischi in studio. Mi ha sorpreso il pubblico del Covo. Non solo per il numero, ma soprattutto per l'entusiasmo (e i cori) con cui ha seguito l'intero concerto. Un calore che è riuscito persino a sconfiggere il nichilismo di Agosto, che secondo me rimane una delle canzoni più tristi dell'universo ma dopo averla ascoltata a Bologna per la prima volta non ho provato il desiderio di dare l'addio a questo mondo crudele.
Sabato sera è stata poi la voce di
Jens Lekman, sempre al Covo, con pubblico numericamente inferiore rispetto ai Perturbazione. Sul valore del concerto ho sentito pareri discordanti. Per me, l'unico lato negativo è stata la durata: non ho controllato l'orologio, ma direi un'oretta o poco più, con un finale talmente all'insegna dell'anticlimax che se non avessero acceso le luci non avrei neanche capito che il concerto era terminato. Però, per quanto striminzita la performance mi è sembrata abbastanza divertente. E poi è stata arricchita da una piccola appendice per pochi, nel camerino, dove Jens ha accontentato i focosi desideri di un paio di ragazze...
... non nel modo in cui pensate voi, bensì cantando un'altra canzone, accompagnato solo dal tamburellare di una biro su una lattina di birra. Molto indie. Molto lo-fi.

Comunque sia, avevo detto "poche parole" e ne ho già scritte troppe. Ecco quindi un piccolo reportage fotografico del doppio concerto. Chiedo venia per la pessima qualità delle immagini: ho avuto un'infanzia difficile, che mi ha impedito di sviluppare adeguate capacità fotografiche.

PERTURBAZIONE - 22 aprile 2005 - IL COVO (Bologna)


... un momento del concerto...



...da vero frontman, il cantante Tommi si mette a ballare a torso nudo in mezzo alla gente...




... mentre il gruppo fa finta di non conoscerlo e continua a suonare.





JENS LEKMAN - 23 aprile 2005 - IL COVO (Bologna)
... in omaggio alle tradizioni del paese ospitante, Jens imbraccia un mandolino...



... intanto, il vostro fotografo di fiducia si lascia sedurre dalla graziosa batterista dagli occhi da Visitor...



... quindi vi stupisce con incredibili effetti ottico-psichedelici (notare la lingua di fuoco giallo azteco)...



... infine, senza alcun pudore, disturba Jens e la sua amica nel camerino per una foto ricordo (notare la lattina di birra nelle mani di Jens, la stessa usata come tamburo nella citata performance vocale dopo la fine del concerto)