giovedì, gennaio 20, 2005
Il Future Film Festival
(nove immagini di Wolf's Rain, tratte dal sito www.animint.com/encyclopedie/base/4_603_1.html)
Un piccolo passo sia per l'uomo che per l'umanità, ma un grande balzo in avanti per questo blog. Quello che state leggendo è infatti il primo messaggio scritto "in trasferta", e non sul mio computer domestico di Alpignano. In questi giorni sono a Bologna per il Future Film Festival, rassegna dedicata alle nuove frontiere tecnologiche della settima arte (animazione computerizzata, effetti speciali, diavolerie digitali varie). Un festival che nel 2005 compie sette anni e che rispetto alle ultime stagioni (quando sono stati proiettati in anteprima esclusiva i tre capitoli de Il signore degli anelli) mi sembra stia passando abbastanza in sordina. E' un peccato, sia perché Bologna è una città affascinante (anche quando non c'è il festival, naturalmente), sia perché le varie sezioni del programma sono state studiate in modo da offrire un'ampia varietà di proposte accattivanti e difficili da rintracciare non solo nei cinema, ma anche nel circuito stesso dei festival.
In particolare, il programma sembra costruito apposta per far impazzire gli appassionati di animazione (soprattutto quella giapponese). Stasera verrà presentato in anteprima il nuovo film di Otomo Katsuhiro (quello di Akira), nei prossimi giorni sarà la volta di Shark Tale e soprattutto di Il castello errante di Howl, la nuova avventura sognata e disegnata da Miyazaki Hayao (La città incantata).
Ieri, è toccato invece a La foresta dei pugnali volanti di Zhang Yimou. Una mezza delusione. Anzi, una delusione per tre quarti. Lo stile è simile a quello di Hero: scenografie meravigliose, arti marziali in gran quantità, continua ricerca di immagini maestose, senso dell'epico e del tragico molto accentuato. Però, rispetto al precedente, la trama è fin troppo incasinata. Va bene un colpo di scena, vanno bene due, tre, cinque, ma al diciottesimo uno inizia a stancarsi (tra l'altro: tutti i personaggi fanno il doppio gioco, se non il triplo e il quadruplo). E poi, per usare un eufemismo, il film è un po' troppo inverosimile: per essere sicuri di uccidere qualcuno bisogna fargli ingoiare una bomba atomica...
Molto meglio Wolf's Rain, un cartone animato a episodi sull'eterna lotta tra uomini e lupi. Davvero bello, poetico, baciato da quel gusto tutto giapponese per l'ecologismo fantascientifico post-apocalittico. A Bologna hanno proiettato i primi otto episodi, chissà se verrà mai trasmesso sulle tv italiane. Comunque è proprio vero che una bella fetta del presente e del futuro del cinema si gioca nei film d'animazione. Un mondo dove non ci sono limiti e la fantasia riesce ancora a regnare sovrana.
Ora vi lascio e vado a mangiarmi un piatto di tortellini.
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