sabato, novembre 13, 2004

L'insostenibile evanescenza del digitale

Torniamo a qualcosa di serio. Cioè, a un articolo del New York Times, firmato da Katie Hafner. Il pezzo in questione, intitolato Even Digital Memories Can Fade, mette a dura prova una delle false verità della rivoluzione digitale. E cioè che con la binarizzazione della conoscenza umana siano stati finalmente risolti tutti i problemi di usura e degrado che caratterizzavano i documenti cartacei, le musicassette, le fotografie, le pellicole ecc. ecc.

Mica è proprio così. I supporti digitali sono tutt'altro che eterni e paradossalmente, i continui sconvolgimenti tecnologici di cui siamo testimoni in questi anni potrebbero facilitare una perdita delle informazioni (e delle fotografie, e delle canzoni, e dei testi) molto più rapida che in passato. Non ci credete? Leggete quest'articolo e la vostra collezione di Mp3 o di fotografie delle vacanze scattate quest'estate con la nuova macchinetta digitale vi sembreranno subito in pericolo di vita.

I problemi essenziali sono due:
a) i supporti digitali non sono affatto indistruttibili. Neanche i cd. E una volta che si rovinano, è praticamente impossibile recuperare le informazioni contenute al loro interno (avete presente quando si graffia un compact disc?)
b) la frenesia del rinnovamento che sostiene il mercato informatico comporta anche un progressivo invecchiamento dell'hardware, che nel giro di pochi anni diventa inutilizzabile. I computer degli anni Ottanta, oggi vanno bene solo per un museo. E quelli che stiamo utilizzando oggi e nel quale salviamo gli Mp3 e le foto delle vacanze, è probabile che nel 2010 non saranno più compatibili con nessuno dei prodotti disponibili sul mercato. Se si romperanno, nessuno saprà più ripararli e tanti saluti a tutte le cartelline certosinamente ordinate al loro interno.

Come fare per essere sicuri di non perdere qualcosa di prezioso? La parolina magica, per ora, sembra essere back up. La copia di sicurezza. Che secondo alcuni può essere la duplicazione periodica del supporto digitale, secondo altri la tradizionale versione analogica: documenti di carta, fotografie stampate. E magari la conservazione in cantina dei vecchi computer, con tutti i loro tesori pronti ad emergere in qualsiasi momento la nostra malinconia del passato ne chiedesse il bisogno.

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