giovedì, aprile 02, 2015

David e la pornografia del colore


Nico Ordozgoiti è un art director di Madrid, è nato nel 1982 e lavora nel mondo della pubblicità. Nel suo curriculum vanta campagne anche piuttosto bizzarre (come "Discover Satanism", realizzata nel 2013 per il quarantacinquesimo anniversario di Rosemary's Baby) e adesso presenta Paint Job - Classic Sculpures With a Coat of Paint, un progetto di colorazione artificiale di sculture che - oltre al David mostrato in questo post - coinvolge la Venere di Milo, un ritratto di Jean-Baptiste Colbert, busti di Maria Antonietta e Giulio Cesare (le opere sono tutte visibili su Behance).    

Il suo è uno degli infiniti esempi di remix dell'arte antica, moderna e contemporanea, resi possibili dall'invenzione dei software di fotoritocco (e dalla loro distribuzione universale). In questo caso, l'effetto dell'intervento è una sostanziale demitizzazione dell'opera. Basta una mano di colore perché i soggetti delle sculture perdano gran parte dell'aura originale: David non è più un semidio ma un uomo di carne e ossa, sul volto della Venere si svelano i lineamenti di una donna comune, a Giulio Cesare sanguina persino il naso...

C'è anche un altro effetto, che mi sembra evidente soprattutto nel David e interessante dal punto di vista della comunicazione digitale: incrementando la verosimiglianza e l'umanità della scultura, se ne incrementa automaticamente anche il potenziale tasso pornografico percepito. Periodicamente si leggono storie di censure "artistiche" sui social network: immagini rimosse e account bloccati per qualche centimetro di pelle in più. In Francia, il complicato rapporto di Facebook con L'origine del mondo di Courbet è persino finito in tribunale

Forse mi sbaglio ma non mi risulta che le statue antiche siano mai incappate in problemi del genere: quasi come se l'assenza di colore le proiettasse in una zona protetta in cui gli algoritmi di Facebook non ritengono di dover intervenire. Ma basta un pizzico di photoshop, inseguendo modelli di colorazione che ricordano i primi esperimenti cromatici nel cinema del Novecento, perché si scivoli immediatamente in una zona ambigua. Nelle sale di controllo del social web, un'immagine rielaborata come quella sotto potrebbe far alzare la bandiera rossa?