Doppia impossibilità: tanto è impossibile non parlar bene di questo album, quanto lo è ascoltarlo tutto senza interruzioni. Da Screen Shot alla title-track di coda sono 120 minuti di assalto sonoro. Vada per l'assalto – i timpani non devono mai scordare che il mondo è Sparta – ma chi è che oggi conserva il privilegio di 120 minuti consecutivi di ascolto*? Parte del fascino di To Be Kind sta proprio nella natura out of time. Abbiamo fretta, schizziamo qua e là come trottole epilettiche in duracell overload e quel gentiluomo di Michael Gira ci piazza un monolito nero come Bring The Sun/Toussaint L'Ouverture, 34' in unica traccia. Non va bene, non può andar bene, va benissimo. Ma chissà se il richiamo del disturbante reggerà fino al tour d'ottobre (Torino/Bologna/Roma/Milano).
* ascolto attento, non solo lasciare l'album in sottofondo mentre si va in bagno, si telefona, si lavora, si legge, si facebooka, si porta giù la spazzatura.