Quanta energia si può nascondere in centocinquanta centimetri di altezza? Chiedere ad Anna Rita Sidoti, l'atleta di Gioiosa Marea, in provincia di Messina, che negli anni '90 fu tra le dominatrici della marcia mondiale. Specialista dei 10km, la piccola dinamo siciliana sorprese tutti agli Europei di Spalato del 1990, andando a vincere la medaglia d'oro (l'italiana più accreditata, Ileana Salvador, finì terza). Quattro anni dopo a Helsinki fu argento, poi di nuovo oro nel 1998 a Budapest. In mezzo, nel 1997 ad Atene, la Sidoti si tolse anche lo sfizio di vincere i campionati mondiali. L'unico bersaglio mancato, insomma, furono le Olimpiadi.
Nei video che trovate in questa pagina sono riassunti i due successi europei. Quello di Spalato, sopra, si apre con una sequenza che in pochi secondi cattura tutta la drammaticità, la sofferenza e la pressione fisica e mentale della marcia: è la squalifica della sovietica Riashkina, fino a quel momento al comando della gara, che rifiuta di fermarsi, scappa via, viene inseguita dal giudice e infine scoppia in lacrime al bordo della strada. Il video di Budapest mostra invece l'ultimo giro di pista della Sidoti, da assoluta dominatrice, con il volto già più segnato e maturo rispetto a otto anni prima in Yugoslavia, mentre dietro di lei Erika Alfridi conquista in volata la medaglia d'argento.
Curiosità: nel 1998, Annarita Sidoti sbarcò anche al cinema, recitando in Le complici di Emanela Piovano. Un film un po' meno conosciuto della sua protagonista, a giudicare dalla pagina sull'Internet Movie Database che ancora attende i canonici cinque voti... (Disclaimer: il titolo di questo post è copiato pari pari da quello dell'articolo del Corriere della Sera sulla vittoria della Sidoti ai mondiali di Atene del 1997).
150 gol (... e altro ancora)
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