giovedì, gennaio 15, 2009

C'eravamo tanto amati. Io, il Rolling Stone e gli Heroes del Silencio.

Ognuno avrà le sue ragioni personali per essere rattristato dalla chiusura del Rolling Stone di Milano.
La mia è che lì dentro, nel lontano 1995, ho visto per la prima e ultima volta gli Heroes del Silencio. Che adorabili tamarri.
Era esattamente questo concerto.



Una delle teste in basso a destra, davanti al chitarrista con i pantaloni chiari (Juan Valdivia, so che volevate sapere il suo nome), è la mia. All'epoca non c'era YouTube e al posto dei telefonini erano ancora gli accendini a illuminare le platee.
Eppure evidentemente non mancava qualche Nostradamus con videocamera.

"Scusa, perchè riprendi il concerto?"
"Chissà, magari in futuro esisterà una rete di comunicazione digitale che mi permetterà di farlo vedere a tutti, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, in qualsiasi momento della giornata".
"Sì, come no. E magari ci sarà pure qualcuno che su questa tua rete di comunicazione gestirà un diario personale e in una mattina di gennaio mostrerà il video. Smettila di sognare, guardati in giro. Siamo quattro gatti. Tra quindici anni nessuno si ricorderà più questo concerto".
"Scommettiamo?"
"Ok, scommettiamo. Però prima dimmi una cosa: dove cazzo sta il Manzanarre?"


Heroes del Silencio al Rolling Stone, 1995:
Parte 1
Parte 2
Parte 3
Parte 4
Parte 5
Parte 6
Parte 7
Parte 8
Parte 9
Parte 10
Parte 11
Parte 12
Parte 13
Parte 14